Forsythe Pendleton III ’Jughead’ Jones
Forsythe Pendleton III Jones, detto Jughead, è un ragazzo interessante, misterioso, sveglio e sarcastico:
"Sardonic humor is just my way on relating to the world".
Indossa sempre un cappellino grigio con le sembianze di una corona, che toglie solo in rare occasioni, come quando si è dichiarato a Betty Cooper per la prima volta.
"In case you haven’t noticed, I’m weird. I’m a weirdo.
I don’t fit in. And I don’t want to fit in.
Have you ever seen me without this stupid hat on? That’s weird"
Jughead frequenta la Riverdale High School, ma dopo l’arresto di suo padre FP Jones, leader dei Southside Serpent, viene dato in affido in una famiglia del Southside e pertanto deve cambiare scuola, andando alla Southside High. La scuola aveva al suo interno un traffico di droga e Jug riaprì il giornalino scolastico, il ’Red and Black’. Collabora con Toni Topaz, membro dei Serpent e fotografa. Robert Phillips era il loro responsabile/supervisore fino al suo arresto- era "Il Droghiere", che si occupava dello spaccio. La Southside High venne chiusa e Jughead dovette tornare alla Riverdale High. Archie Andrews è un suo caro amico, e ha una relazione con Betty Cooper. Dopo l’arresto del padre, Jughead è entrato nei Southside Serpent.
Dopo l’arresto del padre si trasferisce nella roulotte paterna, mentre prima aveva preferito condurre una vita quasi da vagabondo. Come raccontò a Betty vivere lì, guidare la sua moto, lo faceva sentire più vicino al genitore, nonostante tutto. Dopo varie vicissitudini FP annuncia il suo pensionamento dai Serpents e alla luce dei recenti eventi, che hanno coinvolto la gang e il sacrificio di Jug per la loro sopravvivenza, lui è diventato il ’Serpent King’.
Jughead ha una passione per la scrittura e la verità. Scrisse la storia sulla morte misteriosa di Jason Blossom, rivelando i segreti di Riverdale, una cittadina innocente in superficie, ma oscura in profondità.
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Poi era arrivata lei. Ed era come se tutti i mostri, che Jughead avrebbe potuto incontrare nel corso della sua vita, smettessero di rappresentare una minaccia. Per quanto avesse passato gran parte della vita a scrivere, ogni volta che si trattava di Betty le parole venivano meno, scomparivano del tutto, scivolavano via dalle sue mani. Si sentiva come un fiume in piena con lei, con tutto in disordine e tutto in equilibrio allo stesso tempo. Betty aveva il potere di farlo sentire in pace, di far quietare l’ira sempre pronta nel suo corpo, di accendere la luce nell’oscurità che da sempre aveva preso posto nel suo cuore. Betty gli ricordava, che poteva essere una persona migliore, che era molto di più di comesi era sempre considerato. Per quanto si fosse ribellato agli eventi, reputasse ingiuste le sorti della sua famiglia, del Southside o il modo in cui veniva trattata quella parte della comunità di Riverdale in cuor suo lo aveva accettato. Aveva acquisito passivamente tutte le caratteristiche, che altri gli avevano attribuito, senza fiatare. Una predestinazione a essere un ’outsider’. E poi era arrivata lei, con la sua calma, il suo cuore e lo aveva reso dimentico di tutto il resto. Aveva smesso di avere paura, aveva continuato a combattere per le cause in cui credeva e per la verità.
"Io ti amo, Betty Cooper" |
Era rimasta lì, con lui, per tutto il tempo. Nonostante il volto sfregiato, nonostante il dolore, aveva potuto bearsi della sua vicinanza. Anche quel leggero dolore alle costole a quell’abbraccio era sopportabile, pur di averla vicina. Ancora |
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