Dream
Sono in una città, in campeggio con delle altre persone. Hanno tutti più o meno la mia età, e dopo una settimana tutti hanno fatto coppia, tranne me e un tipo, che ci prova ma io faccio l’asociale e non lo filo.
Dopo un po’ conosciamo una famiglia di agricoltori, con quattro figli, due ragazzi grandi e due ragazze della nostra età. Subito la più piccola delle due fa amicizia con il ragazzo della mia compagnia, e dato che il campeggio dura due mesi decidono di fare coppia fissa.
Quando la madre dei ragazzi vede che io passo molto tempo da sola, decide di presentarmi a sua figlia maggiore, che se non passava il giorno nei campi, se me stava in camera da sola.
Io e la ragazza passiamo giorni a chiacchierare, ogni giorno intraprendiamo conversazioni lunghe, senza mai trovarci senza niente da dire. Facciamo lunghe passeggiate, ci divertiamo e leggiamo insieme, le passo spesso una mano frai capelli, una volta le lascio pure un fiorellino.
La prendono in giro, le urlano “gay” perché non parla mai con i ragazzi. Ad un certo punto lei smette di venire a passeggiare con me e inizia a passare il tempo con alcuni ragazzi della città, come se si fosse dimenticata di me.
Io so di essere gay, e sono felice che lei lo sia, ma vedo che lei cerca di nascondere cos’è veramente, e ciò mi fa stare male.
Un giorno torna nel nostro posto trai campi, passiamo la giornata come se non fosse successo niente, anche se un velo di tristezza nei miei occhi si cela. Alla tramonto, mentre le poso un fiore trai capelli, la bacio, come se fosse una cosa naturale. Lei non mi respinge e continua il bacio.
Il giorno dopo tocca a me. Mi additano, urlandomi “gay” per le strade della città. Io faccio finta di non sentire, ma con noi non c’era nessuno, è lei che ha detto a tutti cos’è successo tra di noi.
Non capisco, mi sento tradita e umiliata, io che ho aperto i miei sentimenti a lei.
Non torno più nel posto nei campi. Non è più il nostro posto, non appartiene più a nessuno.
Per i giorni successivi vago per la città senza meta, lei spesso mi cerca, ma non ci faccio caso.
I miei mesi di campeggio sono finiti, è il momento che io lasci quella città.
Lei arriva poco prima che me ne vada, mi guarda negli occhi, come se volesse chiedermi scusa per tutto.
Lei mi ama.
Mi bacia con dolcezza, per un’ultima volta.
Salgo sull’autobus, sto lasciando il primo amore della mia vita, e per quando mi senta male è giusto così. |