Leia Anna Lovelace shadowhunter - top bitch in New York - figlia di Simon e Isabelle
Leia era diversa da tutte le altre Cacciatrici. Era quel tipo di persona che amava sedersi in disparte a una festa, nascosta in un angolino a giocare col suo nintendo ds, con addosso una felpa di The Legend of Zelda e due trecce stile Mercoledì Addams. I videogiochi erano la sua via di fuga dalla realta’, lo stile dark di Mercoledì l’emblema visibile del suo io interiore. Magari un giorno, camminando per Central Park, avrebbe trovato la dimora degli Addams. O magari sarebbe caduta in un fossato e sarebbe stata trasformata in un Deku, con la luna pronta a cadere sulla terra e la voce lontana dell’Allegro Venditore di Maschere che le ripeteva ridendo un’unica, nota frase: "ti sei imbattuta in un destino terrible, non è vero?"
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• me minus you •
«Do you know how to realise? I’m willing to give it all that I got, just to know I will make it out with you. Maybe just one minute more could have saved what you are crying for but I’m gone... and it’s not because of you. You don’t have to worry about the things you could have done that night it was my moment, not just something that I could decide, it didn’t happen just because you didn’t stop my ride. Are those moments still inside? Don’t be afraid of my whispers at night, don’t you know? I will make it out with you. Grab our dream of being one ’cause I’m feeling lonely... lonely. You’ve gotta know that I’m still here next to you. So wipe your eyes, you know you’re not alone, don’t make me feel alone... No, you know that I’m not cool like you, I’m not true like you, it’s not our world me minus you.» «Nessun Nascosto aveva mai avuto una runa. Nessuno Shadowhunter si sarebbe mai sognato di avere uno Stregone per parabatai. Eppure Leia e Hollie erano più che cugine. Più che sorelle. Erano parabatai, ma non avevano avuto bisogno di un giuramento o di una runa da ostentare in sede di Conclave. Semplicemente sapevano di poter contare l’una sull’altra, in battaglia e in qualsiasi altro momento della loro vita.»
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