Hilde Sigurdsson aveva solo 19 anni, ma la sua vita era già segnata da tragedie e battaglie. Cresciuta a Kattegat, una prospera città portuale incastonata tra i fiordi, Hilde conosceva il mare e il suono delle onde che s’infrangevano sulle rocce. Ma la bellezza del paesaggio non era sufficiente a placare il dolore che le pesava sul cuore.
Un’infanzia spezzata
Hilde era figlia di Sigurd il Forte, un celebre guerriero che aveva difeso Kattegat dalle incursioni dei nemici, e di Astrid la Saggia, una guaritrice rinomata per il suo talento con le erbe e la magia. I due erano rispettati e amati, e Hilde trascorse i primi anni della sua vita circondata da storie di gloria e saggezza. Ma tutto cambiò una gelida notte d’inverno.
Un attacco improvviso devastò Kattegat: una banda di razziatori, guidati da un misterioso nemico proveniente dal sud, mise a ferro e fuoco la città. Sigurd cadde difendendo il porto, ucciso da un tradimento. Astrid cercò di nascondere Hilde e altre donne e bambini nei boschi, ma fu catturata e giustiziata davanti agli occhi della figlia. Hilde sopravvisse, ma il peso della colpa e il ricordo delle urla di sua madre la tormentavano ogni notte.
L’addestramento
Dopo la morte dei genitori, Hilde venne accolta da un vecchio amico di suo padre, il fabbro Bjorn il Nero, che la crebbe come fosse sua figlia. Bjorn vide in Hilde una determinazione feroce, un fuoco che bruciava nonostante il suo giovane cuore fosse spezzato. Le insegnò a brandire un’ascia, a maneggiare uno scudo e a usare l’arco. Hilde si allenava senza sosta, affinando le sue abilità fino a diventare una delle più promettenti giovani guerriere di Kattegat.
Con il tempo, la giovane iniziò a tatuarsi simboli runici sul volto e sulle braccia, ogni simbolo rappresentando una battaglia o un giuramento. Il più importante era inciso sul mento: una runa che significava vendetta.
Il dramma
Nonostante il suo talento, Hilde era vista da molti come una figura controversa. Alcuni la consideravano una promessa per il futuro di Kattegat, altri la vedevano come una ragazza troppo giovane e guidata dal rancore. Jarl Harald, il capo della città, la trattava con freddezza, temendo che il suo desiderio di vendetta potesse mettere in pericolo la fragile pace raggiunta dopo anni di conflitto.
Un giorno, un uomo misterioso giunse a Kattegat: si trattava di Eirik il Traditore, il guerriero che aveva venduto suo padre ai razziatori. Ora si era stabilito a sud, diventando un potente signore della guerra. Quando Hilde lo vide nel porto, il sangue le si gelò nelle vene. Eirik non la riconobbe subito, ma Hilde capì che il suo momento era vicino.
La battaglia decisiva
Senza il permesso del Jarl, Hilde radunò un piccolo gruppo di guerrieri fedeli, compresi altri giovani come lei, stanchi della politica e del compromesso. Partirono nella notte, dirigendosi verso il villaggio di Eirik.
Lo scontro fu feroce. Hilde guidò l’attacco, gridando come una furia scatenata. Affrontò Eirik in un duello, e la battaglia divenne un test non solo di forza, ma anche di coraggio. Il traditore si burlò di lei, ricordandole come aveva guardato morire sua madre. Ma Hilde usò questa rabbia a suo favore, abbattendolo con un colpo preciso del suo ascia.
Il ritorno
Hilde tornò a Kattegat con la testa di Eirik come trofeo. La sua vittoria le guadagnò rispetto e timore, ma non alleviò il suo dolore. Ora era un’eroina, ma sapeva che il peso del passato non sarebbe mai svanito.
Si fece una promessa: proteggere Kattegat, non per la gloria, ma per onorare la memoria dei suoi genitori e assicurarsi che nessun’altra giovane guerriera dovesse vivere il suo stesso tormento.
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