A quindici anni aveva cominciato a concepire la sua esistenza come un’entità a parte. Aliena. Fino ad allora, era sempre stata Luna e mamma e papà, Luna e i suoi fratelli. Poi, da un giorno all’altro si era ritrovata ad essere Luna. E basta.
A quindici anni si era accorta di avere i capelli neri come la maggior parte delle ragazze nella sua scuola. Gli occhi chiari e il viso pallido. Di essere minuta ed acerba come l’alberello di limone che cresceva del giardino della sua vecchia casa. A quindici anni Luna imparò ad usare il superpotere dell’invisibilità. A quindici anni aveva capito che l’unica libertà concessa era resistere con dignità fino al capolinea, giocando come il gatto con il topo, consapevole però di essere il topo, non il gatto, e di non avere scampo. Cercare di divertirsi, almeno. E poi scendere, soddisfatti. Almeno un poco. Capolinea.
Small beads by Luna.
• nata a New York il 13 maggio, ora ha ventiquattro anni.
• è affascinata da tutto ciò che riguarda la stregoneria e le arti oscure.
• è studentessa e si sta per laureare in psicologia e per mantenersi gli studi lavora come barista nel locale “Terra Blue” situato a Greenwich village.
• le piace cantare e a tempo perso si esibisce nel bar di suo zio, accompagnando le serate vuote con la sua chitarra acustica.
• è piuttosto impulsiva e una vera testa calda, sarcastica e punzecchiante, ma è inguaribilmente onesta e ha un forte senso di giustizia.
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