Hermes, messaggero degli Dei.
Membro del Dodekatheon, è invocato dai mortali come protettore di mercanti e ladri, viaggiatori e araldi, oratori e inventori.
Figlio di Zeus e Maia, primogenita delle Pleiadi; nipote di Crono e Rea, Atlante e Pleione; pronipote di Gaia e Urano, Oceano e Teti.
Fratello di… praticamente chiunque, visto che Zeus non sa tenerselo nel chitone.
Nato sulle pendici del monte Cileno, in Arcadia, ancora infante commette il suo primo furto e fa la sua prima invenzione - le giovenche di Apollo e la lira rispettivamente. La seconda la regala al fratello come risarcimento per il furto delle prime, appianando i rapporti.
Da lì, la sua carriera divina decolla... letteralmente!
È infatti facilmente riconoscibile dai suoi sandali e cappello alati (Talaria e Petasos), strumenti che impiega nell’assolvere ai suoi due compiti principali: quello di messaggero degli Dei, che condivide con Iride, e di psicopompo, condiviso con Thanatos. È infatti il dio che più facilmente si muove tra i vari reami - Olimpo, Terra e Oltretomba.
Altro oggetto da cui raramente si separa è il Caduceo, il bastone alato sul quale sono intrecciati due serpenti, donatogli da Apollo in cambio della lira.
Oltre a consegnare messaggi, è il dio che più frequentemente interviene se c’è bisogno di rapidità, furtività e una certa dose di diplomazia o machiavellismo, come quando va a liberare il fratello Ares dalle grinfie degli Aloadi; oppure quando porta via il piccolo Dioniso, appena nato dalla coscia di Zeus, e lo nasconde presso le sue zie, le Iadi, per sottrarlo all’ira di Era.
Noto per essere un saputello e per il suo senso dell’umorismo rapido e tagliente, generalmente è quello che assiste con divertita esasperazione ai capricci e le vicissitudini della sua incasinata famiglia; ma ciò non significa che non ami assecondare la sua natura di "trickster" e non vada in giro a causare piccoli incidenti per farsi due risate.
Raramente, si manifesta come un uomo maturo dalla lunga e folta barba (come rappresentato dai mortali sugli Hermai); la sua forma prediletta è però quella di un giovane uomo, talvolta con ali che gli spuntano tra i capelli anche senza il Petasos, dalla corporatura atletica e scattante, con un incarnato luminoso e vesti chiare. Nella sua forma ctonia, il viso si adombra, specie intorno agli occhi, l’incarnato si fa più cinereo, e vesti e piumaggi assumono colorazioni scure.
Gli sono sacri la palma, il croco, il gallo, la testuggine, la capra, gli incroci, i confini, le entrate, il numero quattro, lo zafferano e l’incenso. Presiede inoltre su Stilbon, o Hermaon, il pianeta più veloce dei cieli.
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