Avvocato | Donna Parigina | Ex modella | Divorziata | Mamma di due figli |
Può sembrare strano chi ha un paio di tette. Christine non è affatto ciò che sembra, ben molte persone potrebbero giudicarla come una poco di buono, forse perché il suo modo di approcciarsi con gli uomini e il vestirsi fuori dall’attività lavorativa risulta scandaloso. Ma in realtà ci ostiniamo a non vedere ciò che una vera donna può essere, essa ama tutto ciò che fa, ama molto starsene con i suoi figli. Vuole essere la mamma perfetta. In mezzo, mette sempre in primo piano i figli.
Christine ama andare a cavallo, le piace stare a contatto con la natura. Non le piace affatto chi abusa di troppo alcol. Ecco, ciò purtroppo ha avuto un approccio molto smisurato con gli alcolici.
Non ama più il suo ex marito ma lo rispetta per l’amore che riserva per i suoi figli, e anche per lei, di ciò non è stupida e lo riconosce, soprattutto quando prende tutt’ora le sue difese. Ciononostante, Christine ormai preferì il successo che starsene con un marito che, continuava a tradirla.
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Il mare corteggia la riva con gentilezza, oggi.
Arriva spumeggiando, accarezza la sabbia bianca, si sofferma un po’ su di essa, torna indietro lasciandole sopra il segno del suo amore e poi tenta ancora, e ancora, e ancora...
Sono ore che spio questo rituale, seduta a due passi da dove avviene l’incontro fra i due amanti. Me ne sto qui, in silenziosa contemplazione, la mente incapace di soffermarsi su altri pensieri, timorosa di farlo.
Gli sbuffi delle onde sembrano gemiti e sospiri, come quelli di un uomo innamorato mentre bacia la sua donna e soffia aria tra un bacio e l’altro per contenere il desiderio, in una tacita supplica, una richiesta di abbandono totale all’estasi.
Soffia, sospira, geme, si agita, le sue dita si muovono sulla pelle di lei, ardono desiderose d’amore, esplorano ingorde, impazienti, su e giù, a coprire ogni centimetro di pelle in gesti lenti e cadenzati, avanti e indietro, come il movimento ritmico delle onde di questo mare salato, salato come le mie lacrime, quelle che il sole ha asciugato sul mio volto.
Vorrei essere sopra quelle nuvole bianche, ora. Vorrei poter credere nell’esistenza di un punto d’incontro tra me e lui.
Se quel punto d’incontro esiste, deve essere tra la terra e l’universo.
In mezzo, tra lui e la nostra bambina.
Su quella nuvola starei vicino a entrambe, senza abbandonare nessuna delle due. E non mi sentirei abbandonata da nessuna delle due...
Ecco, lo sconforto sta avendo nuovamente il sopravvento su di me.
Il mare continua la sua instancabile melodia d’amore, su e giù, avanti e indietro, sbuffa, smania, soffia, si agita. Piano piano i miei lamenti si uniscono ai suoi, e le onde scompaiono offuscate dal velo delle lacrime che ora sono tornate a bagnare i miei occhi.
Due vecchietti in lontananza passeggiano tenendosi per mano. Camminano senza fretta di arrivare in nessun posto. Loro sono già in quel luogo, se ci si stanno dirigendo insieme.
Mi passeranno di fronte, vedranno la mia disperazione e non voglio. Il mio dolore è affare mio. Mi copro il viso e aspetto il loro passaggio.
E mentre aspetto i ricordi affiorano, vigliacchi e crudeli… |
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