Love Reborn.
La confraternita del pugnale nero (Black Dagger Brotherhood) è una serie di romanzi paranormal romance scritta dall’autrice J.R. Ward. I libri raccontano le vicende di alcuni vampiri guerrieri che vivono insieme difendendo la propria razza contro i lesser, umani privati della loro anima che cacciano i vampiri. Il primo libro della serie venne pubblicato nel 2005.
BDB Lover Reborn GDR
Link utili.
01. REGOLAMENTO #2
02. REGOLAMENTO | INFO #3
03. PERSONAGGI CERCASI
04. PER INFO E AIUTO
05. PER ESPORCI CONSIGLI
Santissima Vergine Scriba,lui era enorme.
Immobile di fronte al grande guerriero fermatosi a un passo da lei,sentì il calore emanato dal suo corpo imponente,quasi fosse davanti ad un incendio indomabile.Eppure...non era ustionata.E non aveva paura.Sentiva una vampa in un punto così profondo,così intimo,che non lo riconobbe immediatamente come parte del suo essere.
L’unica cosa che sapeva di sicuro era che tra qualche istante lui si sarebbe attaccato alla sua vena e lei glielo avrebbe permesso,non perchè glielo aveva chiesto l’angelo o perchè aveva giurato di farlo,e neanche per rimediare a un errore che apparteneva al passato.
Lei...voleva che lui lo facesse.
Sentendolo soffiare come un felino,capì che Tohrment aveva aperto la bocca,scoprendo le zanne.
Era giunto il momento.Non si alzò la manica.Slacciò il collo della tunica,la allargò sulle spalle e inclinò la testa di lato.
Offrendogli la gola.
Oh che batticuore!
-Non qui-ringhiò lui.-Vieni con me-
Prendendola per mano,la tirò verso la dispensa e chiuse la porta.La stanzetta angusta era tappezzata di scaffali pieni di barattoli variopinti di frutta e verdura in scatola,l’aria calda e immota profumava di caffè macinato di fresco e di farina,con la sua fragranza dolce e asciutta che faceva pensare alle torte fatte in casa.
La lampadina del soffitto si accese e la serratura della porta scattò da sola era stato lui a ordinarglielo,No’One lo sapeva.
Poi lui rimase a fissarla con gli occhi che brillavano e le zanne che si allungavano sempre più,finchè le due punte candide spuntarono dal labbro inferiore socchiuso.
-Cosa devo fare?- chiese roca.
Lui si accigliò -In che senso?-
-Cosa...devo fare per voi?-
Il sympath aveva preso ciò che aveva voluto senza preoccuparsi di lei.E naturalmente suo padre non aveva mai permesso a nessuno di nutrirsi dalla sua vena.
Esisteva forse un certo modo per...
D’improvviso Tohrment parve riemergere dal vortice,riscuotendosi come da uno shock verso una nuova consapevolezza.E malgrado ciò il suo corpo rimase teso,il peso si spostava da un piede all’altro,le mani erano strette a pugno,le dita si aprivano e si chiudevano.
-Non hai mai...-
-Mio padre voleva che mi conservassi per il mio sposo.E quando sono stata rapita...non l’ho mai fatto come si conviene-
Tohrment si portò una mano alla testa,come se gli facesse male.
-Senti è...-
-Ditemi cosa devo fare-
Quando Tohrment posò di nuovo gli occhi su di lei ,No’One pensò che il suo nome era proprio azzeccato.Cielo com’era tormentato.
-Ne ho bisogno- disse lui,come parlando tra sè.
-Si avete ragione.Siete così emanciato che sto male per voi-
Ma lui voleva fermarsi,pensò No’One vedendo il suo sguardo che si spegneva.E sapeva perchè.
-Lei è la benvenuta-disse -Pensate alla vostra shellan.Fatele prendere il mio posto-
Qualunque cosa,pur di aiutarlo.Per tutte le gentilezze che le aveva fatto,in passato,e per le crudeli macchinazioni del fato contro di lui,era pronta a fare qualunque cosa per rimetterlo in forze.
-Potrei farti male-disse brusco lui.
-Non più di quello a cui sono sopravvissuta-
-Perchè...
-Smettete di parlare.Smettete di ragionare.Fate ciò che dovete per rimettervi in sesto-Seguì un silenzio lungo e carico di tensione.Poi la luce si spense e la stanzetta rimase in penombra,rischiarata solo dalla luce che filtrava dai vetri smerigliati della porta.
No’One si lasciò sfuggire un ansito.
Il respiro di lui si fece ancora più affannoso.
Poi un braccio le cinse la vita,tirandola in avanti.Urtò contro il suo petto e fu come sbattere contro una roccia;tese le mani alla cieca per aggrapparsi a qualcosa.
La carne delle braccia di lui era liscia e calda,la pelle sottile sopra i muscoli poderosi.
Sentì uno strattone.Le stava tirando la treccia.Poi le sciolse i capelli;liberata dalla costrizione di un’acconciatura così severa,abbandonò la testa all’indietro.
Una grossa mano si insinuò tra le ciocche,scompigliandole,tirando verso il basso.Lei allungò ancora di più il collo e la spina dorsale fu costretta a seguirlo,tanto che sarebbe caduta se lui non l’avesse sorretta.
Disorientata e sbilanciata,per un attimo venne colta dall’esitazione,proprio come lui prima di spegnere la luce.
Cercò il suo viso a tastoni e lo trovò,ma non c’erano punti di riferimento.Al buio non vedeva i suoi lineamenti,non lo ritrovava nel corpo maschile premuto contro di lei.
D’un tratto il suo volto divenne solo un anonimo agglomerato di piani e angoli e il suo corpo non era più quello di Tohrment,il fratello che aveva tentato di salvarla,ma quello di un estraneo.
Impossibile tornare indietro,tuttavia,impossibile fermare il meccanismo che aveva messo in moto.
La sua stretta,le sue braccia,il suo corpo,si contrassero ancora di più finchè si ritrovò schiacciata contro di lui.
No’One si irrigidì e lui chinò la testa,un ringhio gutturale gli esplose dal petto e un odore forte,intenso,quasi permeò la paura che la attanagliava.
Un altro soffio felino,seguito da un graffio sottile come una lama di rasoio,che partì dalla clavicola e salì verso l’alto.
No’One fu sopraffatta dal panico.
Fu allora che la morse.
Con violenza.
No’One gridò,tentando di respingerlo,ma le zanne erano già affondate nella carne,il dolore dolce come la puntura di un’ape.
E poi il risucchio,il potente risucchio accompagnato dal fremito incontrollato del suo corpo.
Qualcosa di duro sporgeva dal suo bacino,premendo contro il ventre di lei.
Facendo appello a tutte le sue forze,tentò di nuovo di liberarsi,ma i suoi sforzi erano una brezza leggera contro la furia di un uragano.
E poi...il suo inguine cominciò a muoversi contro di lei,in senso rotatorio,l’erezione premeva contro la sua veste cercando una via d’accesso,mentre lui succhiava avidamente il suo sangue e gemiti di soddisfazione si levavano nell’aria tra loro.
Era talmente preso da non accorgersi nemmeno che lei invece era spaventata,
Fissando il soffitto,lei rammentò altri momenti in cui aveva lottato invano,e pregò,come aveva fatto in passato,che tutto questo passasse in fretta.
Santissima Vergine Scriba,che cosa aveva fatto...
-Tratto Da Rinascita,Autumn & Tohrment,Libro di J.R.Ward.