Una task-force segreta di scienziati si associò con l’intento di ricreare l’originale Arma X e riprodurre il genoma del mutante Wolverine, tuttavia fino a quando non si unì al progetto la genetista Sarah Kinney tutti i prototipi fino ad allora creati si rivelarono un fallimento. La dottoressa propose di creare un clone femminile ma la sua idea fu bocciata. Segretamente Sarah si iniettò un embrione da lei creato colmando le lacune genetiche dell’originale con il proprio, cosicché ad esperimento in corso i suoi superiori non ebbero altra scelta se non approvarlo. Dopo il parto la chiamò segretamente Laura, mentre per l’agenzia Facility, per la quale lavorara, la piccola fu denominata X-23. Durante i sette anni successivi Laura fu rinchiusa in una cella imbottita dalla quale usciva solamente per essere addestrata nelle arti marziali e nell’uso delle armi. Esposta ad alcuni differenti tipi di radiazioni che ne fecero attivare il potenziale mutante, Zander estrasse i suoi artigli protrattili e glieli reinnestò rinforzati d’adamantio.
Mi è stato detto che è importante dimostrare pietà. Ma ho i miei limiti. | |
La prima cosa che impari è come essere sola. O impari, o soffri. È una lezione facile. Soffri di più quando la gente ti circonda. La gente può farti sentire sola. E la solitudine è una ferita silenziosa.
La prima cosa che impari, è come essere sola. La seconda, è come aspettare. Tutti cedono. Nessuno può restare all’erta in eterno. Ma non devi essere sempre in allerta. Solo nel momento giusto. E in quel momento ti giochi... la vita o la morte. La tua vita. La loro morte.
La prima cosa che impari, è come essere sola. La seconda, è come aspettare. La terza, è come ammazzare. Nella morte non c’è alcuna arte. Occorre solo determinazione. Un luogo gelido, nel profondo del cuore. Un luogo dove non provi nulla. Dove non sei nulla. La morte è un momento. Ma se ti riempi di troppi momenti di morte... cesserai di esistere.
La vita era più semplice quando dovevo soltanto uccidere. Era più semplice quando non sapevo di avere una scelta. A quel tempo non esisteva la pietà. Non c’era alternativa al sangue. Troppo sangue. Ma avere una scelta... vivere potendo scegliere... non è affatto più facile. È più difficile. È impossibile. |