Abbandonato alla nascita in ospedale, non ha mai avuto il desiderio di conoscere i propri genitori, neanche dopo 41 anni
Adottato dall’infermiera Jena Gonzales del reparto prenatale dell’ospedale Bellevue Hospital del New Mexico, il bimbo fu chiamato Gordon per volere del fratellastro maggiore Felix.
Vita poco agiata quella del piccolo Gordon, bambino turbolento che non riusciva comunque a inserirsi al meglio nel contesto scolastico, tanto da costringere la madre adottiva di accettare il carattere poco collaborativo del ragazzo che si dedicò allo sport a tempo pieno, nonostante i discreti voti scolastici.
Appassionato di boxe, sale e scende dai ring non sempre vittorioso, ma si fa le ossa con i peggiori picchiatori delle peggiori bettole della città e anche di El Paso.
L’indole irrequieta e poco incline al rispetto delle regole lo porterà presto a scontare due anni nel carcere di Ciudad Juarez in Messico per una rissa post incontro proprio con l’agente dell’avversario battuto il giorno prima in un regolare scontro di pugilato.
Dopo aver scontato la pena decide di continuare gli allenamenti sotto la guida del fratellastro maggiore, diventato poi suo agente che riesce anche a procurargli qualche ruolo in qualche film d’azione di serie B.
Attualmente lavora come preparatore atletico per nuove promesse del mondo della boxe, aiutando i ragazzi di strada a crearsi un futuro grazie allo sport.
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Non è raro che ritorni a casa, dopo la morte della sua abuela, per occuparsi della casa che gli è stata lasciata in eredità e partecipare a incontri clandestini di boxe
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Altezza 183 cm
Peso 80 kg
Occhi verdi
Capelli castani
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