Huan Yuuna ;
una fanciulla desiderosa di intraprendere lʼarte della danza e il portamento della katana dalla lama bianca, inoltre è ammaliata dalle scritture che menzionano il paranormale o superstizioni che sussistono sulle forme viventi.
Nei tempi immemori, venne tramandata nella sua famiglia lʼusanza della lancia come strumento che consentisse lʼaccompagnamento al proprio sviluppo di crescita anziché dʼacquisizione per la caccia. C’è chi armeggia lʼarnse per legittima difesa o chi lo affianca con cura durante allenamenti per volteggiarlo varie volte per estrarne la sua finissima bellezza, o per semplice meditazione personale, studio della propria anima.
Inoltre si tramanda in famiglia che chiunque arrivasse al proprio scopo, al raggiungimento del processo progressivo di vita, la forza spirituale si distaccasse dal contenitore umano, una parte, metà percentuale e come una seconda entità, si amalgamasse con lo strumento per ricevere maggiore controllo di forza e una buona comunicazione con gli dei.
Huan si trova ben lontana da questo traguardo, ma si riduce ad essere scettica da tale racconto occulto senza alcun fondamento, decidendosi nel buttarsi verso questa storia con diverse ricerche.
Per l’appunto, lei preferisce brandire la katana, anziché la lancia, al ché reduce della sua forza di imprimere questo racconto ad un arma differente a cui prese a cuore, apprendendo ad essere una maestra di spada e un possibile contatto con un famiglio.
Una ragazza abitualmente priva di dialogo, pacata, sebbene lo sguardo rivolto e cruccio, diffidente nel creare rapporti esterni alla propria famiglia, mantiene distante la sua figura fuori dai pericoli o/e scocciature che la portano alla distrazione.
Avere possesso di una cerchia di conoscenze equivaleva a rotture, tradimenti, amarezza, rimpianti, mere illusioni di cui la mente umana se ne nutre profondamente fino ad ammalarsi, in ciò ella non preferiva aggrapparsene al punto dʼessere assuefatta.
L’unica via era sé stessi, seguire la sola via dei ideali propri.
Stesso valeva per i rapporti sessuali, trova soddisfacente lʼatto della masturbazione in sé e le pratiche legate ad esso, sottraendola dal desiderio di aver necessità di un compagno. Poiché la sua indole solitaria la porta a restare in silenzio e distante, ha un fascino per i rapporti carnali per quanto non abbia ancora suscitato in lei interesse nel attuarlo, queste viste nelle varie illustrazioni di quadri, confessarlo pubblicamente la turba.
Occasionalmente, se non rarissimi eventi, si presta alla mano nei confronti altrui, solo nel caso di motivo apparente, o se è semplicemente vincolata dalla situazione.
Chiunque ha avuto modo di avvicinarsi, quel pizzico che mostra, racconta come ella sia un figura dal insormontabile, una che difficilmente viene soggiocata dal suo culto, la roca voce può spezzar ogni filo di mal intenzionato.
Dietro a quei sguardi raggiranti, celano se non altro anche una fanciulla aflitta da una spostatezza di routine, dovuta alla sua cagionevolezza, facendola crollare in quei attimi rovinosamente al suolo, sebbene si esporrà a suo mal grado capace di reggere la situazione, le bugie saranno il suo forte in queste situazioni.
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