HELL IS EMPTY AND ALL THE DEVILS ARE HERE.

Benvenuti a Hiem Tenebris, cuore nevralgico del noto Regno di Mezzo, perla del Purgatorio. Una località piuttosto tetra — dicono di lei — desolata, immersa tra la natura incolta nella quale sorge. Tra modeste costruzioni medievali e strette stradine rocciose, perennemente permeate da una nebulosa foschia, fitte foreste e torbide distese d’acqua creano una cornice malinconica a questo modesto villaggio, ornato dalle imponenti montagne che si stagliano all’orizzonte come mute guardiane.
Hiem Tenebris è una comunità insofferente, qualcuno oserebbe dire intorpidita, in cui la vita dopo la morte scorre lenta e tediosa. “La strada verso le porte del paradiso.” così recita il cartello di benvenuto, lasciando alludere ad un percorso di pacifica purificazione, piuttosto che ad una brusca discesa verso le profondità dell’Inferno. Un luogo di placida riflessione, dove pentirsi e prendere atto dei propri errori prima prepararsi al riposo eterno, come promesso, nell’alto dei cieli.
Ma come disse qualcuno “non è tutto oro quel che luccica” e si sa, le apparenze spesso ingannano. Perché dal Purgatorio non c’è via di scampo e questo, la maggior parte dei suoi abitanti, non lo immagina neppure. Dietro le maschere garbate e l’atteggiamento affabile del suo avido Creatore si nasconde l’ombra dell’ipocrisia, ed una fitta rete di segreti e inganni che, prima o dopo, seppelliranno anche te.

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BASIC INFOS.

La premessa è molto singolare — Sei morto. Ma piuttosto che andare in paradiso o all’inferno ti sei risvegliato senza memoria in un piano surreale noto come Hiem Tenebris, il Purgatorio a noi più comunemente conosciuto.
Ti guardi attorno, mentre i ricordi iniziano lentamente a riaffiorare. Il cielo è tetro, e nell’aria aleggia un fetore di cenere e umidità. Ti chiedi come tu sia finito qui, in questo guscio naufragato di una città in cui gli unici segni di vita sono i fruscii malinconici che senti, alle volte, mentre incerto incedi lungo le strade desolate, immerso nella caliginosa foschia notturna.
Una folata di vento ti schiaffeggia il viso, accogliendoti nella Città del Purgatorio. Sei in periferia. Continui a vagare, alla ricerca di qualcuno, qualcosa, ma tutto ciò che ti è dato vedere è la pallida imitazione della città che ti sorge attorno, decrepita ed ormai in decomposizione, con edifici abbandonati che cadono a pezzi e nessun segno di ricostruzione. Al di fuori di essa, apparentemente, il nulla.
Comincia a piovere e, con tuo orrore, ti rendi conto di essere completamente indifeso in questo luogo sconosciuto, che appare spiacevolmente poco accogliente. Deglutisci e fai un passo, decidendo di cercare un riparo, ed infine sparisci nell’oscurità.

Il Purgatorio ti ha inghiottito,
e non c’è via di ritorno.